Cammino Inglese - BETANZOS > BRUMA

Tratto dal mio fedelissimo Diario di viaggio


26 maggio 2016
Betanzos - Bruma
km stimati 27,9

-41 km a Santiago

Il risveglio non è stato dei migliori, le preoccupazioni si sono riversate sul mio umore..


Oggi la tappa è quella più difficile, e oltre a questo a me sembra anche mentalmente quella più faticosa, infatti mi ha fatto riflettere.

Camminando mi sono accorta che inconsciamente mi fermavo e mi voltavo indietro, mi veniva quasi spontaneo, ero completamente da sola.
Alla fine mi sono resa conta di questo atteggiamento e voltandomi per l'ultima volta ho vista la mia ombra, ecco.. io ero lì e non ero da sola.
Dalla bocca serrata dalle 8 di mattina mi esce un esclamazione in dialetto: "volemo fa basta?"

Da questo momento è cambiata la mia prospettiva e non mi sono più voltata.
Davo troppa importanza alla strada che avevo percorso e non guardavo avanti a me quello che poteva offrirmi il nuovo sentiero, il nuovo paesaggio che si apriva davanti ai miei occhi.

La certezza e la sicurezza della strada percorsa oscurava quella di fronte a me, il mistero, l'incertezza del futuro.
Quel futuro che ho sempre idealizzato, programmato e che ora mi faceva paura.
Il mio cammino ora è diverso, lo sguardo adesso è diverso.
Non voglio essere paranoica, e penso di non aver nemmeno scoperto l'acqua calda ma penso che a volte per paura e per le preoccupazioni non si da nessuna possibilità al futuro.

La strada percorsa è un bel bagaglio, fatta di bellissimi ricordi e tanta fatica ma è passato.

E' passato.


Sono sempre convinta che il cammino sia la metafora della vita, in cammino sei quello che sei nella vita: c'è quello che prende le scorciatoie, quello che ti sorpassa a testa bassa senza nemmeno salutarti e quello che si gode il cammino e si ferma per analizzare se stesso.
Ecco io rientro nella terza categoria!




La tappa sotto il punto di vista fisico è massacrante, lungo il percorso si trovano pochissimi punti di ristoro e fontane, mi sono fermata a Campo da Saleta frazione di Presedo al bar la Meson - Museo Xente no Camino, tavoli all'aperto, wifi, prese per caricare il cellulare e tranquillità.

Dopo una birra rinfrescante e qualche minuto di riposo mi sono fatta preparare un panino da portare via per il pranzo.
Passata la piccola Chiesa di Santa Eulalia a Liero per arrivare a Bruma è tutta una salita,  per fortuna qualcuno lassù mi ha voluto regalare una giornata di sole.



Complice uno scambio di favori per fare qualche scatto qui ho conosciuto Franck, l'idraulico di Berlino, ci siamo fermati un attimo al bar ristorante Casa Julia e abbiamo affrontato insieme quella che è ed è stata la salita più faticosa del Cammino Inglese.

Un dislivello di 450 m in meno di 4 chilometri, Franck mi ha dato coraggio, mi aspettava, mi sosteneva, anche se sinceramente a volte sentivo la necessità di stare da sola e soffrire in silenzio invece che ascoltare le sue conversazioni in inglese, tradurre, pensare a cosa dire e tradurre ancora e parlare!



Che faticaccia! 

Ci siamo fermati per riprendere fiato in una radura fra gli eucalipti dominata da un cruceiro solitario, qui i pellegrini hanno lasciato una foto, scritto una preghiera,  bellissima atmosfera.

Poi ci siamo fermati vicino ad una casetta che davanti aveva una roccia gigante, che Franck ha soprannominato "Roccia Silvia".

Non voglio questa esperienza finisca, un po' come l'ultimo pezzo di strada dritta prima di arrivare a Bruma.
Arriviamo a Bruma e l'albergue è la prima costruzione in pietra sulla destra, un accoglienza stupenda dei due ospitalieri Benino e Mari Carmen.


Ritrovo tutti i pellegrini visti durante il percorso, tra cui una ragazza italiana Emanuela e la mia amica tedesca.
Una bella doccia e mi collego in diretta con l'Italia con Melissa di Radio Studio 24 e raccontando questa avventura  mi sono sentita fortunata per vivere tutte queste emozioni!

Dedico questa tappa a me che credo troppo poco in me stessa.



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